L’assedio di Mafeking

Condividi:

V’erano nell’aria dei guai tra gli Inglesi in Sud Africa e i Boeri del Transvaal e dell’Orange Free State. B.P. arrivò nel Sud Africa nel luglio 1899 con l’ordine di preparare due reggimenti di cavalleria. L’ 11 ottobre fu dichiarata guerra. Lasciando un reggimento a Bulawayo, B.P. portò l’altro a Mafeking, dove installò il quartier generale con circa 1000 uomini. Mafeking era una cittadina, ma la sua posizione la rendeva molto importante. Non aveva difese naturali, e i soldati avevano scarso equipaggiamento militare. Il Generale Cronje dei Boeri marciò su Mafeking con 9000 uomini. L’assedio di Mafeking era cominciato.
I Boeri non sapevano quali sarebbero state le prossime mosse di B.-P. Egli li tenne in sospeso. Sentì che la sua migliore difesa era l’attacco. Sotterrò mine false tutt’attorno alla città  e piazzò cartelli di “PERICOLO“. Per convincere i Boeri che le mine erano vere, B.P. ne “collaudò” un giorno una. In realtà  fece saltare un candelotto di dinamite… tutte le mine erano piene di sabbia!
Un altro trucco fu il suo riflettore mobile, di notte. Mise una lampada in un riflettore ricavato da scatole di biscotti in metallo, e inchiodò lo strano congegno sulla punta di un palo. La luce veniva accesa per pochi minuti, spenta, spostata in un altro luogo e riaccesa di nuovo. In questo modo i Boeri pensavano che Mafeking fosse circondata da una batteria di riflettori.

Mafeking

Di comune accordo, non si combatteva di domenica. B.P. vide che i Boeri si arrampicavano su fili spinati attorno alle loro difese. Mafeking non aveva filo spinato, ma di domenica gli uomini di B.P. fingevano di passare sul filo; così i Boeri pensarono che ci fosse una barriera.
Anche se avrebbero potuto invadere la città , i Boeri finirono col rispettare l’ingegnosità  di B.P. e capirono che non avrebbero avuto molte speranze di coglierlo in fallo. Notte dopo notte B.P. scivolava fuori in solitarie esplorazioni, per vedere se i cannoni dei Boeri erano stati mossi, o le loro trincee spinte più vicino alla città . Fu all’altezza del nome che Matabele gli aveva dato in Africa, “Impessa” che vuol dire “il lupo che non dorme mai”.
Le settimane diventarono mesi, la situazione peggiorò. Altrove le forze britanniche subivano sconfitte su sconfitte e non si potevano mandare aiuti a Mafeking. Il cibo scarseggiava. Furono costretti a mangiare cavalli e altri animali. Si ricorse ad ogni emergenza. Si stamparono monete e francobolli per uso locale. Il francobollo da 1 penny aveva il “Sergente Maggiore” Goodyear del Corpo dei Cadetti, a dodici anni, su una bicicletta. Un ragazzo su una bicicletta era importante. I bombardamenti dei Boeri avevano causato molte perdite, mancavano soldati, così i ragazzi del luogo, dai 9 anni in su, divennero messaggeri ed attendenti. B.-P. fu impressionato dalla loro efficienza e dal loro buon umore.
Finalmente il 16 maggio 1900 arrivò una colonna di soccorso, e due giorni dopo si concluse l’assedio di Mafeking. La città aveva resistito per 218 giorni, durante i quali era stata bombardata da 20.000 proiettili. Circa 400 furono i morti e molti di più i feriti.
All’insaputa di B.P. l’Inghilterra aveva seguito con interesse l’assedio di Mafeking e quando giunse la notizia della liberazione tutto il paese festeggiò. Baden-Powell era un eroe nazionale. Fu promosso Generale Maggiore e a 43 anni era il più giovane ufficiale di quel grado nell’Esercito Britannico.